Rendere facile muoversi e fare attività fisica. È questa la strategia del programma nazionale Guadagnare Salute, adottata con convinzione dalle Marche. Un motto che la Regione cerca di mettere in pratica impegnandosi, con l’azione sinergica di enti e istituzioni, nella costante sponsorizzazione di stili di vita salutari.
promozione dell'attività fisica
Si conclude con un convegno a Stoccarda il 18 e 19 marzo “Fit for Life Europe”, progetto europeo per la promozione dell’attività fisica tra gli anziani. Per il team di lavoro - composto da partner provenienti da diverse realtà del vecchio continente (la regione spagnola dell’Extremadura, le città di Bologna, Cesena, Limoges, Rotterdam, Stoccarda e Varsavia) - si tratta dell’occasione per illustrare i risultati finali delle attività, in particolare la guida “Promoting exercise among senior citizens in European municipalities”.
Se per un boy-scout la classica buona azione quotidiana è quella di aiutare una vecchietta ad attraversare la strada, sappia la vecchietta medesima che non può essere da meno. Come? Impegnandosi con costanza in un programma di attività fisica. Ne avrà in cambio una consistente riduzione del rischio di cadute accidentali: un problema molto frequente tra gli anziani e le cui conseguenze hanno importanti costi umani, sociosanitari ed economici.
Riportare la bellezza e la socialità del gioco al centro della vita quotidiana delle nostre città, magari in combinazione con un po’ di sano esercizio fisico all’aria aperta. È la sfida di alcune recenti esperienze locali, forse poco note, ma che rappresentano modelli interessanti e alternativi per valorizzare gli spazi urbani e rinsaldare le relazioni sociali in città.
Senza un supporto e un indirizzo da parte degli organi di governo nazionali, molti degli sforzi e dei progetti di promozione della salute avviati sul territorio rischiano di vanificarsi o avere un impatto relativo. È almeno dal 1986, anno di ratifica della Carta di Ottawa (storico documento per incentivare e sostenere il benessere psicofisico globale delle persone), che l’orizzonte culturale della sanità pubblica è profondamente mutato.
Le scuole riaprono e, per riprendere il titolo dell’ultimo provvedimento varato dal Governo, anche l’“istruzione riparte”. Chi invece sembra essere rimasta al palo ancora una volta è la promozione della salute e, in particolare, dell’attività fisica e dello sport a scuola. È di appena qualche giorno fa l’approvazione da parte del Governo del nuovo decreto legge denominato appunto “L’istruzione riparte”, il primo che torna a investire su giovani e formazione.
Con l’approvazione definitiva del “decreto Fare” da parte del Parlamento, il 9 agosto il Governo ha abolito con un tratto di penna l'obbligatorietà dell'elettrocardiogramma per le attività non agonistiche e il certificato per quelle ludico-motorie e amatoriali.
Dalla serie di articoli pubblicati a giugno sulla rivista medica Plos Medicine è evidente il senso di frustrazione di chi è impegnato a combattere la sedentarietà. Aggettivi come wicked o malignant o metafore come «disastro al rallentatore» ricorrono di continuo.
I nuovi dati del sistema di sorveglianza Passi, raccolti tra il 2009 e il 2012 e resi noti pochi giorni fa su EpiCentro, sono eloquenti: il 33% degli italiani tra 18 e 69 anni può essere classificato come “attivo”, il 36% come “parzialmente attivo” e il 31% come “sedentario”. Questo significa che, nel nostro Paese, quasi una persona su tre non fa un lavoro pesante e non pratica alcun tipo di attività fisica nel tempo libero, nemmeno 10 minuti al giorno.
Zumba, immersioni, trekking, bici e sport da spiaggia. Restare attivi d’estate, anche in vacanza, è più facile di quanto non si creda. Da nord a sud, sulla costa o in montagna, si moltiplicano le iniziative pensate per tutti i tipi di tasche e di turisti, più o meno allenati.