MARCHE, Regione attiva
- Milly Barba
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Rendere facile muoversi e fare attività fisica. È questa la strategia del programma nazionale Guadagnare Salute, adottata con convinzione dalle Marche. Un motto che la Regione cerca di mettere in pratica impegnandosi, con l’azione sinergica di enti e istituzioni, nella costante sponsorizzazione di stili di vita salutari. Per esempio “Gente in gamba”, un programma d’intervento specifico dedicato alla promozione dell’attività fisica e approvato nel Piano regionale della prevenzione 2010-2013, intende abbattere la sedentarietà, seguire una corretta alimentazione e incentivare le persone a muoversi, come suggerito nelle “Linee di indirizzo regionali per la promozione dell’attività fisica”. Il programma sarà presentato al Palaindoor di Ancona il 15 e il 16 aprile, in occasione del convegno “Muoversi per guadagnare salute”.
Le iniziative svolte negli anni
Durante le due giornate previste, enti e istituzioni nazionali prenderanno parte agli incontri, confrontandosi sia sulle iniziative di mobilità sostenibile da sviluppare, sia su quelle già svolte, come i pedibus o i gruppi di cammino. Attività che, tuttavia, costituiscono solo una parte delle proposte studiate ogni anno dalle Marche. Da tempo, infatti, la regione incoraggia bambini e adulti con progetti di mobilità alternativa e giochi creativi, studiati ad hoc. L’obiettivo è costante: cercare di sensibilizzare la popolazione e suggerire modi semplici e divertenti per rimanere attivi e in salute. Con uno sguardo attento alle esigenze di ogni fascia di età, negli anni i marchigiani sono riusciti a realizzare programmi mirati, incontrando il consenso dei partecipanti e raggiungendo gli obiettivi prefissati. Tra le attività svolte nel 2009 ricordiamo, per esempio, “Mobility Game”, il gioco destinato ai ragazzi, nato per promuovere l’attività fisica e la mobilità sostenibile nel percorso casa-scuola. Degna di nota e dello stesso anno anche l’iniziativa “Diamoci una mossa”, un insieme di azioni pensate per coinvolgere le famiglie, oltre ai bambini. Il progetto, che già dal nome suggerisce la necessità di un cambiamento, mirava a far adottare nuovi stili di vita, i cui ingredienti essenziali fossero lo sport e una corretta alimentazione.
L’attività fisica è un bene di tutti: l’associazione Filippide del Fermano
La regione, oltre a essere attiva da tempo, si dimostra sensibile alle diverse esigenze. Grazie agli allenamenti proposti da Filippide del Fermano, infatti, i ragazzi affetti da autismo o da altre malattie rare possono cimentarsi nella corsa di lunga distanza. L’associazione di volontariato sportivo, che fa capo al progetto “Filippide” nato a Roma nel 2000, è approdata nelle Marche quattro anni fa. Con programmi mirati e un lavoro costante, è riuscita a stimolare i ragazzi, trovando nello sport un canale comunicativo efficace e gratificante. Grazie al team di allenatori volontari, che li affianca anche durante le maratone, Filippide del Fermano segue con soddisfazione ben 14 atleti marchigiani. «Negli ultimi due anni abbiamo notato dei miglioramenti significativi nei nostri ragazzi, sia di tipo comportamentale che dell’umore», afferma con entusiasmo Sergio Brunamontini, lo specialista in medicina dello sport che si occupa degli atleti. «Al momento è in corso una ricerca per valutare se, grazie all’attività fisica svolta, si sia verificata nei ragazzi anche una riduzione nell’uso di farmaci», continua il medico.
Lo sport per gli over 65? Ci pensa “Anni Attivi”
Se Filippide si rivolge ai ragazzi con particolari esigenze, agli anziani ci pensa “Anni Attivi”, iniziativa nata nel 2010 dalla collaborazione di più enti quali l’Associazione insegnanti di educazione fisica di Ancona (Adefs), la Fidal regionale e l’Inrca, l’Istituto nazionale di ricerca e cura per l’anziano del capoluogo marchigiano. Il progetto mira a sovvertire il concetto di senilità come malattia, molto caro allo scrittore latino del II sec. a. C. Publio Terenzio Afro. Con lo slogan Senectus ipsa est vita (la vecchiaia è per se stessa vita), dunque, propone un nuovo modello di palestra destinato agli over 65 in buone condizioni di salute. Spesso, infatti, i centri sportivi non rispondono alle esigenze specifiche degli anziani che, interessati da patologie legate all’età (come il diabete o le cardiopatie), hanno bisogno di un programma personalizzato, attrezzature e spazi idonei.
«Il nostro è un lavoro di squadra», afferma Gabriele Brandoni, dirigente della Divisione di malattie del ricambio e diabetologia dell’Inrca e membro del team di “Anni Attivi”. Medici, dietisti e personal trainer seguono coloro che sono stati selezionati attraverso la somministrazione di un test d’ingresso. La durata del programma va da tre a dodici mesi, a seconda delle esigenze. Con un’azione a tutto campo che punta al benessere generale dell’individuo, il team di “Anni Attivi” cerca di migliorare l’efficienza muscolo-scheletrica degli anziani, contrastare l’osteoporosi e rallentare il decadimento di tipo cognitivo. Utile, inoltre, la raccolta dei dati ricavati dai partecipanti, effettuata dagli operatori. L’esportazione del modello di “Anni Attivi” sull’intero territorio, infatti, potrebbe contribuire in modo significativo alla diffusione dello sport tra gli over 65. «Il marchigiano Giuseppe Ottaviani ha 98 anni e ha appena vinto i campionati mondiali di atletica di Budapest», aggiunge soddisfatto Gabriele Brandoni, che conclude: «Quest’uomo è l’esempio vivente di quanto possa giovare lo sport, a tutte le età».
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