Al primo posto il fumo, al secondo il sovrappeso, al terzo la sedentarietà. Questa classifica si riferisce in particolare al contesto canadese, ma un po’ in tutto il mondo sono sempre gli stessi i fattori di rischio modificabili che si contendono il triste primato quanto a impatto sulla salute della popolazione, ricadute economiche comprese.
costi sanitari
Quanto ci costa la sedentarietà? I ricercatori di uno studio australiano pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine sono andati indietro di qualche passaggio nell’ equazione “sedentarietà = costi per la salute” e hanno scomposto i termini dell’operazione, fino a risalire al contributo di una forma particolare di sedentarietà: lo stare seduti. Senza accontentarsi del conteggio a ritroso, si sono poi impegnati in un calcolo che ha monetizzato il tutto. La conclusione?
Ogni sera lunghi e noiosi talk show dedicati a possibili scenari per far ripartire l’economica mondiale, bombardati da improbabili guru che ci danno la loro ricetta per rilanciare il Paese. Eppure su questo tema c’è un dato che potrebbe essere d’aiuto per la nostra economia letargica: in Italia si vendono più biciclette che automobili. Non accadeva da ben 48 anni.
Più di 160 milioni di sterline, quasi 200 milioni di euro, per incentivare e facilitare l’uso delle due ruote in Gran Bretagna. È il premier David Cameron a esporsi in prima persona nella battaglia per il rilancio della bici, proseguendo nella direzione indicata dalla commissione parlamentare bipartisan creata ad hoc alcuni mesi fa (azioni quotidiane aveva seguito la vicenda nel dossier “bici e città”).
Stare seduti sul divano davanti alla tv invece che uscire e fare una passeggiata ha un costo economico. Che è tanto più salato quanto più l’abitudine alla sedentarietà cede il passo alla regolare attività fisica. In tempo di crisi, la spending review passa anche da qua: dal comprendere quanti dei costi sanitari sono responsabilità delle cattive abitudini. E come, sostituendole con stili di vita sani, si possano preservare servizi per la salute messi a rischio dalla scarsità delle risorse.
Nel nostro Paese per ogni malato di diabete si spendono circa 3.500 euro all’anno, contro gli oltre 10 mila euro degli Stati Uniti. Ma intanto anche da noi i costi lievitano e potrebbero presto non essere più sostenibili senza un cambio radicale di rotta.