Un certificato non fa prevenzione

Estendere l’obbligo di certificazione sarebbe un omaggio alla burocrazia, utile ad alimentare la paura e ostacolare una pratica sinonimo di salute e longevità.
21/10/2013
  • Lodovico Benso
certificati e prevenzione

Certificato di idoneità e attività fisica: se affrontiamo la questione in termini reali e non emotivi, emerge con chiarezza che la richiesta del certificato medico di idoneità allo sport non agonistico ha uno scopo meramente burocratico-assicurativo ed è praticamente inutile in termini di prevenzione di incidenti sanitari.

La medicina è una disciplina probabilistica, non assoluta: è quindi impossibile controllare tutto. Per questo è importante il ruolo dell’epidemiologia che, semplificando al massimo, consente di valutare il rischio in termini percentuali: si rischia molto di più, per esempio, andando a scuola tutte le mattine in macchina che facendo quotidianamente attività fisica. Purtroppo nei casi eccezionali nei quali si verifica un incidente l’importante è cercare subito un colpevole, se non addirittura monetizzare la disgrazia facendo leva sulle prerogative assicurative. Magari con il sostegno di qualche avvocato disonesto, oppure con la vetrina che a volte certi media mettono a disposizione in maniera strumentale.

L’inutilità dell’obbligo
È per questo che le strutture sportive si tutelano, spostando la responsabilità sul medico. In realtà, in caso di evidenti controindicazioni, è chiaro che sarà lui stesso a sconsigliare l’attività fisica e prescrivere gli esami più opportuni. Ma se il medico, come purtroppo talvolta capita, è superficiale? Beh, non saranno certo i 50 euro della compilazione di quel “pezzo di carta” che gli faranno aprire gli occhi. Rendere obbligatorio il certificato non serve a niente, se non a creare timori negli adulti e mammismo nei più piccoli.

Occorre anche ricordare che, per fortuna, non è richiesto un certificato per fare una gita in montagna, andare a sciare, nuotare in mare, arrampicarsi su un albero, vendemmiare, giocare a pallone nei parchi o nei cortili (ahimè, non più: ci sono le auto) e così via. Ma che differenza c’è ? Anzi, chi svolge attività fisica in ambiente controllato è molto più al sicuro perché è osservato da un allenatore che, senza alcuna responsabilità (non è un medico), segue comunque gli allievi. Sempre che non li stressi in termini competitivi alla ricerca del nuovo campioncino, magari con la complicità dei genitori…

Attività motoria: un bene sociale
La prevenzione deve esser fatta seguendo precisi criteri di rischi, efficacia e benefici, non sulla base di manipolazioni mediatiche o doppi fini assicurativi. Altrimenti arriveremo ben presto ad avere per legge un defibrillatore in ogni condominio, con precisi turni di guardia da parte di portinai o inquilini addestrati all’uso. Un po’ come già avviene per altre, meno importanti, funzioni condominiali.

In conclusione, l’attività fisica con componente ludica (non lo sport agonistico, che è un’altra cosa, specialmente a livello infantile) è un bene sociale per la popolazione: deve essere quindi incentivata, non ostacolata né demonizzata dai burocrati di turno. È solo così che avremo individui più sani, attivi e longevi.
 

Lodovico Benso è medico chirurgo specialista in Pediatria, endocrinologia, igiene e microbiologia; libero docente in Clinica pediatrica e professore associato di Pediatria all'Università di Torino. È cintura nera quarto Dan di Ki Aikido.

 

2 Commenti

certificazioni obligatorie per l'attività fisica non agonistica

Sono completamente d'accordo con l'articolo del collega dr. Benso, e sono sempre più convinta che questa normativa allontanerà ulteriormente dalla pratica dell'attività fisica, proprio le persone che ne fanno meno, e che ne hanno più bisogno... un vero e proprio auto-goal!

Sport a scuola

Complimenti per l'articolo che, oltre a una dose notevole di buon senso (che è difficilissima da trovare), è serio e pertinente. Credo che il luogo migliore in cui possa avvenire questo è la scuola, che non ha scopi competitivi. Anzi: li ha educativi e non selettivi, come invece è nelle società sportive che debbono far lucro per sopravvivere, nascondendosi dietro a una legislazione che le favorisce.

Aggiungi un commento

Plain text

  • Nessun tag HTML consentito.
  • Indirizzi web o e-mail vengono trasformati in link automaticamente
  • Linee e paragrafi vanno a capo automaticamente.
  • The Lexicon module will automatically mark terms that have been defined in the lexicon vocabulary with links to their descriptions. If there are certain phrases or sections of text that should be excluded from lexicon marking and linking, use the special markup, [no-lexicon] ... [/no-lexicon]. Additionally, these HTML elements will not be scanned: a, abbr, acronym, code, pre.
CAPTCHA
Sistema anti spam. Compila il form sottostante per dimostrare di non essere uno spambot.
I
1
I
a
i
Z
Inserisci il codice riportato SENZA gli spazi.