Il 2015 si preannuncia come un anno di grandi cambiamenti per la mobilità italiana. Il Parlamento è infatti al lavoro su una serie di norme che contengono importanti innovazioni: in primis, la riforma del Codice della strada e il Collegato ambientale alla Legge di stabilità 2014.
trasporto sostenibile
Una raccolta di idee con l’obiettivo di lanciare consigli e suggerimenti da sottoporre al Governo Renzi per migliorare il sistema del trasporto pubblico locale. L’iniziativa è organizzata dal Citytech, manifestazione nazionale (Milano, 26-28 ottobre) dedicata alla mobilità sostenibile e alle smart city, che intende ripensare i paradigmi di trasporto nel nostro Paese. La call for ideas si rivolge in particolare ad aziende del settore, imprese tecnologiche, associazioni di volontariato e promozione sociale, fondazioni, studi professionali, esperti, utenti e consumatori.
Dalle scelte e dagli investimenti sui servizi pubblici di trasporto, ai cambiamenti degli stili di vita della popolazione cittadina; dalla gestione di emissioni e consumi, alla logistica del trasporto merci e allo sviluppo di un modello urbano sostenibile.
Primavera, tempo di partecipare a bandi e concorsi per migliorare ambiente urbano e qualità della vita delle nostre città.
Tram, bike sharing, autobus elettrici, metropolitane, piste ciclabili. La mobilità sostenibile non è più solo una leva per la promozione di stili di vita salutari e di un ambiente sano: oggi può diventare un vero e proprio affare. Un volano per lo sviluppo e la creazione di nuovi posti di lavoro, in un momento in cui la stagnazione economica e una politica di rigore frenano la ripresa nel vecchio continente.
Giunta alla quarta edizione, prende il via anche quest’anno in Emilia-Romagna la campagna “Siamo nati per camminare”.
Che il comparto automobilistico sia in difficoltà, è un fatto ormai noto da tempo. Un po’ meno scontati sono invece gli ultimi dati sulle vendite di biciclette, che delineano un mercato in rapida evoluzione e una sensibilità più attenta a modelli di trasporto urbano alternativi e sostenibili. Complici la crisi economica e l’aumento dei prezzi dei carburanti, nel corso degli ultimi 12 mesi gli spostamenti in macchina si sono ridotti del 16% e, per il secondo anno consecutivo, le compravendite delle due ruote hanno superato quelle delle auto.
Dall’industria metalmeccanica per la costruzione di treni e biciclette al rilancio di professioni legate ai servizi come conducenti, bigliettai, addetti alle pulizie e alla sicurezza. Ma anche l’impiego di figure con competenze progettuali, ingegneristiche e di design. Senza dimenticare il mondo di tecnologi e informatici per la gestione e la logistica della mobilità, o gli sviluppatori di veicoli a basse emissioni. Infine, si fanno largo inedite professioni per inventare e proporre soluzioni amministrative e gestionali per servizi come il car e bike sharing.
È probabilmente vero che la filosofia che ruota attorno alla sostenibilità sia lontana dal consumismo più esasperato. Ma non si può certo affermare che sia ostile o disinteressata agli investimenti, allo sviluppo economico e, in ultima analisi, al profitto.
“Copenhagen, city of cyclist”, recita con fierezza lo spot promozionale della città danese. Da circa un secolo, la bella capitale nordica ha fatto del trasporto in bicicletta il suo punto di forza, divenendo esempio di eccellenza per la mobilità sostenibile in tutta Europa. Ma che cosa accadrebbe, se si potesse applicare questo sistema vincente anche alle altre capitali europee?