Scopettare sul ghiaccio, per sport

Il curling riscuote fortuna anche in Italia: le "bocce su ghiaccio" piacciono perché accessibili e adatte a tutti.
21/01/2015
  • Rosy Matrangolo
curling

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Il curling, uno sport per tutti

Ben oltre "le bocce su ghiaccio", come ingiustamente lo si potrebbe liquidare, il curling si fa spazio tra gli sport invernali e piace sempre più a una fetta eterogenea di affezionati e nuovi appassionati. Coniugando concentrazione e movimento, il curling è una disciplina completa, avvincente e alla portata di tutti. Serve fiato, resistenza al freddo e allo stress (una partita può durare fino a due ore). Ma anche una buona condizione fisica, soprattutto braccia e gambe forti per lanciare lo stone (un disco di marmo dal peso di circa 20 kg) o per fare lo swiping, l'azione dello scopettare sul ghiaccio per agevolare lo scivolamento dello stone e raffinare la traiettoria del tiro che caratterizza la tipicità di questo sport.

Resistenza e concentrazione
Strategia e dinamismo fanno squadra. «Il curling è uno sport molto più complesso di quello che sembra. È importante avere un minimo di preparazione fisica (fiato), resistenza al freddo (di solito si gioca sotto zero) e capacità di concentrazione per il momento del tiro. In media durante un torneo ci sono più partite in contemporanea sulla pista, per cui servono anche buon udito e ottima vista: non è raro parlarsi a gesti da un lato all’altro del campo», spiega Riccardo Degregorio, 54 anni, del Jass Curling Club di Sesto San Giovanni (Milano), uno dei gruppi più importanti in Lombardia.

Ogni partita vede contrapposte due squadre da 4 giocatori. Gli allenamenti non superano il paio d'ore a settimana. Si comincia col riscaldamento "a secco" (non sul ghiaccio) con esercizi di rafforzamento, equilibrio e tecnica. Soprattutto quando il ghiaccio "è lento" - cioè non più molto duro e brinato - può capitare che le braccia soffrano perché bisogna scopettare alla massima forza per 20-25 metri.

Una disciplina completa
«Nel complesso col curling si allenano fiato, braccia, mente, gambe. Il gioco, inoltre, fa venire molta sete, per via del freddo e dell’aria tendenzialmente secca che sale dal ghiaccio. Si consumano così molte calorie. Naturalmente tutti possono giocare, io ho iniziato a circa 50 anni. Nel mio gruppo ci sono molti giovani che si allenano con noi, ma anche qualche veterano che è pensionato e una casalinga. Si tratta comunque di uno sport rilassante e rilassato: non c'è arbitro e vige un gran rispetto per gli avversari», aggiunge Degregorio.

All’estero è facile vedere adolescenti e molte donne praticare curling perché, superato lo scetticismo iniziale di uno sport apparentemente così lontano dalla nostra tradizione, poi ci si accorge che è un ottimo (e originale) modo per fare un po’ di esercizio fisico divertendosi. Persino il "terzo tempo" è salutare: chi vince, infatti, offre da bere… un tè caldo!

 

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