Smart cities: Cnr e Anci insieme per città più vivibili e innovative
- redazione
Un milione di euro per supportare nuove soluzioni dedicate alla sostenibilità urbana. Lo prevede il bando lanciato nell’ambito del progetto Cnr “Energia da fonti rinnovabili e Ict per la sostenibilità energetica”, frutto della collaborazione tra Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Associazione nazionale comuni italiani (Anci). La scorsa settimana Luigi Nicolais (presidente Cnr) e Piero Fassino (presidente Anci) hanno firmato un accordo per la selezione di tre Comuni italiani da trasformare in vere e proprie smart cities: città “intelligenti”, grazie a un uso efficiente delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, una mobilità alternativa, più risparmio energetico e meno sprechi. L’obiettivo è utilizzare la rete elettrica pubblica per trasformarla in una rete-dati che, in virtù della sua capillarità, possa erogare diversi servizi: dal collegamento internet ad alta velocità con hot-spot wifi pubblici alla gestione automatizzata della sosta nei parcheggi, dal controllo del traffico al bilanciamento e alla razionalizzazione dei consumi di energia.
I requisiti per partecipare
C’è tempo fino al 9 agosto per i Comuni che vogliono aderire: la gara è rivolta ai capoluoghi di provincia con almeno 100 mila abitanti, i municipi medio-piccoli con meno di 7 mila abitanti e i centri turistici marittimi e montani di qualunque dimensione inclusi in un elenco stilato dall’Anci. Sono considerati requisiti preferenziali la presenza di zone a traffico limitato e di impianti di produzione di energie rinnovabili, mentre saranno esclusi i Comuni che non siano proprietari dell’impianto di illuminazione pubblica o che siano già stati finanziati dal ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur) per analoghi progetti sulle smart cities.
A Palermo ci pensa la Santuzza
In questi giorni, intanto, sta avendo notevole eco e visibilità il lancio di un’iniziativa supportata proprio dal Miur per promuovere città più intelligenti. Si tratta di Muovity, la piattaforma social e interattiva di car pooling che vuole incentivare l’uso dell’auto condivisa per diffondere la mobilità sostenibile a Palermo. Come dichiarano gli stessi responsabili sul sito, «Muovity propone il car pooling come strumento efficace per incentivare la mobilità partecipata e superare i disagi di cittadini e pendolari che si spostano ogni giorno. Condividendo l’auto con gli altri utenti, diminuisce il traffico e l’inquinamento, si risparmia sul caro carburante e si conosce tanta nuova gente».
Innovazione sì, ma nel solco della “devozione” per una città così legata a riti e tradizioni come Palermo. È così che è nata “Santuzza liberaci da”, appello virale di Muovity con cui i palermitani stanno chiedendo l’“intervento” di Santa Rosalia per liberare la città da tutto quello che non va (l’hashtag di riferimento è #dilloallasantuzza). E subito è diventato un tormentone: in pochi giorni, più di 100 mila visualizzazioni e commenti sia su Facebook che su Twitter. Le richieste? In linea con il desiderio di creare una città più vivibile: dalla chiusura al traffico delle piazze storiche a un centro più pulito, con piste ciclabili e aree verdi, fino al rispetto di tutte le diversità, contro l’omofobia e il razzismo.
La piattaforma Muovity è un progetto dell'associazione Mobilita Palermo, che da oltre cinque anni sensibilizza e informa sui temi della mobilità alternativa. È finanziato dal bando Miur del 2012 “Smart cities and communities and social innovation”, per diffondere le buone pratiche della sostenibilità. “Muovity” pubblica anche un blog, per dare vita a una comunità interattiva: tra i contenuti più interessanti, le rubriche “bad and best practices” e “avventure di un pendolare” per rendere i cittadini i veri protagonisti del cambiamento.
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