“Fifa 11 for health”: ai Mondiali, la formazione vincente passa per la salute
- Stefano Menna
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Altro che Leo Messi, Daniele De Rossi o Andrés Iniesta. C’è qualcuno che la Coppa del Mondo che sta per prendere il via in Brasile (a proposito: calcio d’inizio giovedì 12 giugno, con il match inaugurale Brasile-Croazia) l’ha già vinta. Sono i bambini protagonisti di “Fifa 11 for Health”, progetto di educazione sanitaria e promozione della salute ideato e realizzato dalla Fédération Internationale de Football Association (Fifa), l’organo di governo del football mondiale. Hanno già vinto perché, grazie al traino e al fascino del calcio e dei suoi migliori interpreti, oltre 4 mila ragazzi brasiliani di 11 e 12 anni hanno avuto l’occasione di saperne di più e sperimentare - letteralmente sul campo - come fare prevenzione e tutelare la propria salute. Giocando e imparando insieme sul terreno di gioco.
Lo sport a servizio della salute
“Fifa 11 for Health”, iniziativa nata in occasione della scorsa edizione dei Mondiali organizzati nel 2010 in Sudafrica, intende infatti sfruttare la grande popolarità del calcio tra giovani e giovanissimi per lanciare messaggi di promozione della salute e, in particolare, sensibilizzarli sull’importanza di adottare uno stile di vita sano e attivo. Magari con l’aiuto di testimonial di eccezione, come l’ex attaccante della seleçao verdeoro Ronaldo (sempre amatissimo dai suoi connazionali, anche se non più in forma smagliante) che ha spesso partecipato alle sessioni di gioco e allenamento insieme ai ragazzi. A questa nuova edizione del programma, tuttora in corso in Brasile, prendono parte 121 scuole primarie delle 12 città sedi ufficiali della Coppa del Mondo. Fifa, insegnanti e autorità locali sperano di continuare nei prossimi mesi, anche a Mondiale terminato, fino a coinvolgere circa 7 mila ragazzi entro la fine dell’anno.
La chiave del successo di “Fifa 11 for Health” è la capacità di coniugare il divertimento con l’informazione, la passione con il valore salute, il gioco con la cultura della prevenzione. Il progetto pilota che si è svolto nei mesi scorsi a Curitiba, del resto, ha già dato esiti più che confortanti. I messaggi e le informazioni relative ai numerosi temi trattati (attività fisica, obesità, diabete, vaccinazioni, Hiv/Aids, sfera sessuale e riproduttiva ecc) sono infatti “passate” in modo corretto in più del 40% dei giovani che hanno partecipato: un dato considerato molto positivo dagli organizzatori.
Per sostenere l’iniziativa, la Fifa ha inoltre predisposto una vasta campagna di comunicazione destinata non solo a bambini e insegnanti, ma anche a medici e altri operatori sanitari. I ragazzi hanno potuto portare a casa tutti i materiali forniti - poster, volantini, magliette, palloni e altri accessori per l’allenamento - e condividerli con i propri familiari, nella speranza di una diffusione ancor più capillare dei messaggi.
Ecco il filmato di una sessione di allenamento con Neymar, fantasista del Barcellona e della nazionale brasiliana.
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