California: camminare ora è cool

Se è vero che la west coast fa tendenza, muoversi a piedi sarà la nuova abitudine degli americani. Nel frattempo si pensa a come proteggere i pedoni e a riprogettare le città
21/08/2013
  • Romeo Bassoli
A piedi a Los Angeles

Camminare sta diventando di moda persino in California, lo Stato che più si identifica nell’automobile come esclusivo mezzo di locomozione umana (dopo essere stata, fino alla metà del secolo scorso, la città con la più estesa rete di tram). Lo sostiene un articolo del New York Times (“Le nuove star di Hollywood: i pedoni”) che racconta come una serie di personaggi che fanno tendenza nel mondo del cinema comincino ora a prendere sul serio un’idea di fondo: la poltrona (a scrivania, la sedia, il sedile dell’automobile) è l’equivalente del fumo della sigaretta per una generazione, i trentenni, che sono cresciuti tobacco-free ma che rischiano, per abuso di immobilità, di sviluppare le classiche malattie non trasmissibili, metaboliche e cardiovascolari.

Nilofer Merchant, una manager dell’industria californiana, rilancia questo concetto nel suo blog e il quotidiano di New York la va a trovare per illustrare la nuova tendenza, ma anche per raccontare i paradossi di quel paese, dove serve comunque spostare una macchina anche per partecipare a una camminata in compagnia. Nilofer Merchant mette l'accento innanzitutto nel mutamento radicale di alcuni comportamenti individuali: per esempio ora si parla d’affari camminando, invece di guardarsi seduti ognuno sulla propria poltrona. Oppure “si raggiunge a piedi qualsiasi destinazione entro il raggio di un miglio dalla casa o dall'ufficio. Oppure si usa una scrivania concepita per stare in piedi (le vende l’Ikea -spiega- per meno di 150 dollari) o anche di una scrivania - tapis roulant, una sorta di stazione di lavoro turbo che permette di perdere tempo su Facebook, ma al ritmo di un tonificante 2 miglia all’ora”.

Difesa dei pedoni e nuovi piani per le città
Ma i guru delle nuove tendenze arrivano talvolta a rimorchio di una sensibilità che va affermandosi ad altri livelli. Quelli più istituzionali. Che per le loro azioni prendono spunto anche da dati apparentemente paradossali, come quelli che vedono New York, Los Angeles e Chicago ai primi tre posti per pedoni uccisi da auto in città (e ci si chiede dove gli automobilisti abbiano trovato i pedoni a Los Angeles).

Il mix salutismo-difesa dei pedoni è comunque tra le molle che negli ultimi anni ha dato vita a diversi movimenti anche nella ipermotorizzata Los Angeles, come il L.A. bike and ped county. Ma ha portato anche alla definizione di molti pedestrian and bike master plan in diverse città della costa occidentale come Oakland o la celebre valle dei vini di Sonoma: si parla di sviluppo urbano sostenibile, ma anche di valorizzazione del turismo. Zone riservate ai pedoni, lunghi percorsi ciclabili e camminabili senza auto, sembrano essere uno degli assi degli sviluppi in queste contee.

Una tendenza già avviata anche sull’altra costa, e ancora una volta il New York Times illustrando con una splendida serie di infografiche gli anni della trasformazione urbanistica della città sotto il sindaco Bloomberg mette tra le realizzazioni più importanti la scelta di fare delle biciclette e della pedonalizzazione (ma soprattutto delle prime) una reale alternativa al traffico delle automobili. 

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