Atleti, istruttori, tecnici, dirigenti, accompagnatori, famiglie, amici, volontari, scout e semplici tifosi. Oltre 400 persone si incontrano a Roma sabato 29 e domenica 30 novembre per la festa annuale del progetto Filippide, appuntamento che si rinnova anche nel 2014. Filippide è emanazione dell’Associazione sport e società, società sportiva dilettantistica affiliata alla Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale, riconosciuta dal Comitato italiano paralimpico.
disabilità
Insegnare sport alle persone ricoverate in unità spinale è oggi la (buona) azione(quasi) quotidiana di Patrizia Saccà, campionessa paralimpica di tennistavolo. Ed è il risultato di un percorso difficile, iniziato con un grave trauma invalidante rielaborato grazie a un lavoro, fisico e interiore, che ha ricollocato pian piano il corpo e l’attività motoria al centro della sua vita.
È stato uno speciale della rivista medica Lancet a lanciare l’allarme e portare l’attenzione su un problema troppo spesso dimenticato. Sono oltre un miliardo, in tutto il mondo, le persone che soffrono di qualche disabilità.
La forzata inattività di un disabile costretto sulla sedie a rotelle va contrastata al pari della sedentarietà di chi non è disabile ma solo pigro. Anzi di più, perché alle conseguenze invariabilmente associate a uno stile poco dedito all’esercizio e al movimento, ad aumentare i rischi per la salute si sommano un accelerato processo di riduzione della massa muscolare, una postura che può creare problemi all’apparato muscolo-scheletrico e i danni provocati dalla malattia. Ormai la medicina della disabilità è attenta anche a questi aspetti.
«Non conta stabilire se essi siano da classificare tra città felici o infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni con le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati». Parola di Italo Calvino, che ne Le città invisibili racconta di prototipi urbanistici e sociali, reali e fittizi.
Un percorso che unisce l’entusiasmo per la vita con la passione per il trekking. È da questo connubio che, nel maggio dello scorso anno, è nato “Scarpinare per la ricerca”: un viaggio lungo le strade di Lazio, Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna, da Montalto di Castro a Rimini: 300 chilometri in 10 giorni, attraverso pezzi d’Italia ricchi di storia e attrattive paesaggistiche.