Car sharing, bike sharing e presto anche scooter sharing. Milano avanza senza indugio lungo la rotta della condivisione per migliorare la mobilità urbana. Una città “intelligente”, che sceglie di affidarsi alla tecnologia mobile per permettere ai suoi cittadini di viaggiare preferendo il servizio pubblico.
car sharing
Con meno auto in circolazione e più mobilità sostenibile, migliora la qualità dell’aria delle nostre città. Crescono le aree verdi, ancora in affanno invece il trasporto pubblico, spesso costretto a fare i conti con i tagli dei tanti Comuni alle prese con problemi di bilancio.
Tra tutte le soluzioni di mobilità alternativa più attente alla tutela di ambiente e salute, i cittadini europei preferiscono l’auto condivisa. Anche più dell’acquisto di una macchina elettrica, ancora penalizzata da un mercato in crisi profonda.
Una rivoluzione provocata dalle ristrettezze imposte dalla crisi economica, ma anche dalla lenta e continua diffusione di una nuova cultura della mobilità, che sta capovolgendo il nostro rapporto con l’automobile: pagare l’uso effettivo del mezzo, non la sua proprietà.
Ha compiuto da poco 11 anni il car sharing di Torino ma, per una iniziativa come questa, sembra già l’età della piena maturità. La mappa dei parcheggi si popola di nuovi punti di presa e consegna dei veicoli e i numeri sono sempre più confortanti.
Sono passati più di dodici anni dall’avvento del car sharing a Milano. Era infatti il 22 settembre 2001, giornata europea senz'auto, quando prese il via un piccolo progetto di Legambiente che contava su appena 3 macchine e 20 soci utilizzatori. Da allora le macchine in condivisone hanno fatto parecchia strada tra i Navigli. Tanto che oggi il car sharing rappresenta una leva importante per la riduzione del traffico e il miglioramento della qualità della vita dei milanesi.