“Nonno, in bici ti ci porto io”
- Milly Barba
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Se pensate che qualche anno di troppo sia un buon motivo per smettere di andare in bicicletta, vi sbagliate. Grazie al progetto “Cycling without age” lanciato da Ole Kassow, abitante di Copenaghen e ciclista appassionato, anche gli anziani possono rivivere l’emozione di viaggiare su due ruote. L’idea, che ha già fatto il giro del mondo e ha attivato iniziative simili in ben 57 città, è nata per caso da un incontro fortuito con Thorkild, un novantasettenne ospite di una casa di riposo della capitale danese.
Un passaggio in risciò
In un giorno come tanti, Kassow si stava recando a lavoro in bicicletta. Vicino a un ricovero, seduto in un luogo soleggiato con affianco il suo deambulatore, notò il vecchietto. Per ben due settimane, ogni giorno, Kassow vide Thorkild fermo su quella panchina, intento a leggere il giornale o a guardare i passanti. Una mattina, sfogliando un album di vecchie fotografie di Copenaghen risalenti al 1930, si accorse di come la città, già a quell’epoca, fosse piena di ciclisti. Il pensiero tornò subito all’anziano signore: probabilmente, anni prima, anche lui aveva trascorso le sue giornate in bici e forse, con l’incedere dell’età, aveva dovuto rinunciare alla gioia delle due ruote. «Mi chiesi se potevo fare qualcosa per quell’uomo», racconta Kassow. «Così, ad agosto finalmente mi presentai senza preavviso alla casa di riposo con un risciò che avevo noleggiato, offrendo una passeggiata ai residenti. Sapevo che era un’idea folle e che forse mi avrebbero mandato via. E invece accadde l’impensabile». Un’ospite, Gertrud, accettò subito l’offerta e si fece accompagnare da Kassow a Langelinie, una zona di Copenaghen nei pressi del porto, svelando al ciclista, attraverso i suoi ricordi, un volto della città per lui sconosciuto.
Il contributo del Comune
«Il giorno dopo il direttore della casa di riposo mi telefonò, chiedendomi cosa avevo fatto a Gertrud e dicendo che tutti gli ospiti volevano fare un giro in bici», continua Kassow, che da quel momento decise di fare qualcosa di più concreto. Contattò il comune di Copenaghen che, felice del contributo alla mobilità sostenibile, donò a cinque diverse case di riposo cinque risciò. È da qui che inizia l’avventura di Kassow: raccoglie volontari e anziani desiderosi di viaggiare e parte alla volta di mete sempre più lontane. «La scorsa estate ci siamo spinti fino ad Amburgo. Un’avventura di 300 km, percorsi in compagnia di 20 passeggeri tra i 70 e i 90 anni, e 15 accompagnatori a bordo di 10 risciò», sottolinea Kassow.
Gli effetti benefici del “Cycling without age” sono evidenti: le persone anziane sono più felici, rilassate e partecipi. Chi è affetto da demenza senile, dopo le uscite all’aria aperta, è più lucido e meno aggressivo. Durante le passeggiate, inoltre, chi è malato dimentica spesso i propri problemi e le infermità. Ma la positività dell’iniziativa si riflette anche sugli accompagnatori, che in questo modo fanno un po’ di esercizio fisico. Inoltre i viaggi in bicicletta contribuiscono a ricreare quel sano dialogo tra generazioni, che oggi rischia sempre più di scomparire.
Un commento
grande idea il Cycling without Age
Inviato da Alessio (non verificato) il
Da appassionato ciclista iscritto da anni alla FIAB e abbastanza in "age" (over 65) apprezzo questa magnifica iniziativa ed anzi vorrei qualche informazione su come partecipare (da pedalatore/accompagnatore) attivamente. Così mi renderei utile e mi tengo in forma.
Grazie e saluti.
alstar48@libero.it
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