Anche in orbita, solo cibo sano

L’astronauta Samantha Cristoforetti ha scelto un menù vario ed equilibrato per la sua missione nello spazio. Lo chef Stefano Polato spiega come si preparano piatti gustosi e sani per viaggiatori interstellari, e non solo.
25/11/2014
  • Milly Barba
cibo spaziale

Immagine: 

credit: Argotec

Dopo più di due anni di duro allenamento, Samantha Cristoforetti (l’astronauta trentasettenne dell’Agenzia spaziale europea - Esa) ha lasciato il pianeta Terra a bordo della capsula Soyuz per la missione “Futura”, che la tratterrà per sei mesi a bordo della Stazione spaziale internazionale. Pioniera europea dello spazio - è la prima donna italiana a essere lanciata tra le stelle - Cristoforetti è all’avanguardia anche per ciò che riguarda l’alimentazione. La giovane pilota, fin dalla prime fasi di preparazione del suo viaggio, si è fatta promotrice di uno stile di vita sano, scegliendo per la sua missione un menù salutare e a prova di portafoglio. Low cost ed equilibrata, la sua alimentazione sarà infatti a base di cereali integrali, verdura, frutta disidratata, legumi, pesce azzurro e carni bianche. Il messaggio che l’astronauta vuole lanciare dallo spazio ai lontani terrestri è chiaro: si può restare in forma mangiando bene e spendendo poco, persino tra le stelle.

I menù spaziali: energia, equilibrio e salute a basso costo
A curare l’alimentazione di Samantha Cristoforetti è stato Stefano Polato: lo chef “stellare”, che di norma lavora nel suo ristorante a Monselice in provincia di Padova, dal 2012 collabora con Argotec, azienda torinese incaricata dall’Esa di curare l’alimentazione degli astronauti, con un’attenzione particolare per gli aspetti nutrizionali. In linea con gli obiettivi di Samantha e cercando di venire incontro il più possibile ai suoi gusti, Polato ha sviluppato un menù all’insegna del gusto e della salute. «Tutta l’alimentazione di Samantha si basa sui principi della nutrigenomica, la scienza che studia l'interazione fra gli alimenti che assumiamo e i nostri geni», spiega lo chef, evidenziando l’importanza di fornire all’organismo dell’astronauta (e non solo) i giusti nutrienti per poter avere una risposta corretta ed equilibrata.

Cosa mangerà, dunque, la donna dello spazio? «Abbiamo fornito a Samantha una dispensa di prodotti diversi da assemblare, dalle carni bianche alle verdure», sottolinea Polato. Per mantenere un regime sano, lo chef ha scelto di ridurre al minimo l’apporto di sale nei cibi, utilizzando spezie aromatiche per conferire gusto e sapore alle pietanze. Sulla stessa linea la decisione di eliminare lo zucchero raffinato, sfruttando piuttosto le proprietà dolcificanti della frutta. Oltre alla qualità del cibo, è poi importante dosarne le quantità. «L’apporto calorico di cui necessita un’astronauta è di circa 2000 kcal al giorno, simile al fabbisogno quotidiano di una donna che conduce una vita attiva sulla Terra», continua lo chef.

Infine, è necessario preservare i nutrienti presenti nelle pietanze che, a causa delle modalità di conservazione, potrebbero andare perduti. A questo proposito, Polato ricorda le attrezzature di laboratorio all’avanguardia, che consentono di personalizzare i sistemi di conservazione, differenziandosi così dalla tradizionale produzione industriale. Attraverso un processo di termostabilizzazione, in particolare, il nostro chef riesce a preservare i nutrienti grazie a una cottura a bassa temperatura e ad alta pressione capace di rendere il prodotto sterile, conservandone al contempo gusto e qualità.

Il passato di verdura è più buono, se lo dice l’astronauta
Il cibo spaziale, tuttavia, non fa gola solo ad @AstroSamantha, che potremo seguire nella sua avventura alimentare del cooking on orbit tramite il sito avamposto 42. A essere affascinati dalle portate degli astronauti sono soprattutto i bambini. «Lo space food può essere un escamotage fondamentale per trasmettere ai più piccoli i principi di una sana e corretta alimentazione», ribadisce Polato, impegnato a tutto tondo nella promozione di corretti stili di vita. Da circa un anno, infatti, insieme a due colleghi, lo chef si occupa di comunicazione nelle scuole, cercando di trasmettere ai più piccoli l’importanza di nutrirsi correttamente per vivere al meglio. Per farlo, sfrutta l’immagine eroica dell’astronauta: e così - tra un aneddoto della vita a bordo della stazione spaziale e una passeggiata intergalattica - cattura l’attenzione dei bambini coniugando divulgazione scientifica, divertimento e i principi di una sana alimentazione. E il messaggio arriva forte e chiaro, parola di chef.

 

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