A scuola in auto e scooter: ecco come si muovono gli studenti
- redazione
Spesso a bordo di uno scooter o, quando l’età lo consente, alla guida di un auto. Pochi in bici, ancora meno a piedi. È così che si spostano i ragazzi per andare a scuola, secondo i risultati di una recente indagine realizzata da Legambiente ed Euromobility su un campione di oltre 5 mila studenti di Bologna, Carrara, Catania, Potenza, Ravenna, Roma, Torino e Venezia-Mestre. 8 città scelte in modo da rappresentare le diverse aree geografiche del Paese e le possibili tipologie di percorso: dalla scuola di quartiere raggiungibile in poco tempo come nel caso di Roma, all’istituto frequentato quasi esclusivamente da pendolari come a Potenza.
Scooter e auto in testa
I dati raccolti mostrano come già a 15-16 anni il ricorso a veicoli privati a motore si attesti intorno al 30%. Al crescere dell’età, aumenta anche l’uso di scooter e automobili, fino a raggiungere la percentuale di quasi il 40% a 19 anni e del 50% a 20 anni. In media, la distanza percorsa per coprire il tragitto casa-scuola è pari a 9 km: la più breve a Roma (poco più di 3,5 km), la più lunga a Potenza (quasi 17 km). E il tempo? La mattina serve quasi mezz’ora (25 minuti) per arrivare in classe: gli studenti di Roma ci mettono meno (11 minuti) grazie alla scelta della scuola di quartiere, mentre quelli di Torino impiegano più di tutti (33 minuti).
Carrara e Roma sono le città dove i ragazzi utilizzano più spesso i veicoli a motore, con percentuali prossime all’80%; è invece Venezia-Mestre il centro urbano dove piedi, bici e trasporto pubblico la fanno da padroni. La scelta ricade molto spesso sui mezzi pubblici anche a Torino, dove quasi 6 studenti su 10 salgono su bus, tram e treno. Agli antipodi la capitale dove, nonostante la scuola sia la più vicina tra quelle selezionate nell’indagine, i ragazzi scelgono i veicoli a motore ben 7 volte su 10. Lo scooter è il mezzo preferito da carraresi e romani, che primeggiano anche nell’uso dell’auto. Ravenna è la regina della bicicletta, mentre a Torino e Catania c’è anche chi va a piedi (circa il 10%).
Ne risente pure l’ambiente
La scelta del mezzo influisce sul traffico locale, ma anche sulla qualità dell’aria. Ne sono riprova le conseguenze sullo smog: le più elevate emissioni annuali di Pm10 per studente si riscontrano a Catania (133 grammi/anno) mentre, rispettivamente con 39 e 37 grammi/anno, Venezia e Ravenna sono le città meno inquinate. È comunque a Roma che si registra l’impatto ambientale maggiore (con 29 milligrammi emessi ogni chilometro percorso) a causa dell’uso prevalente di veicoli a motore. A Torino e Venezia si misura invece l’impatto minore (12 e 10 mg/km).
«Sebbene l’86% delle famiglie abiti a meno di un quarto d’ora a piedi da asilo, elementari, medie e superiori, almeno dieci milioni di persone scelgono di effettuare il tragitto in automobile, dando un contributo importante alla congestione, all’inquinamento e stimolando nei ragazzi un'abitudine allo spostamento motorizzato e a uno stile di vita poco attivo», dichiara Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente. «Tra i giovani, la bicicletta e i mezzi pubblici non sono ancora una scelta consapevole e convinta. Progetti come questo provano quindi quanto sia importante formare in maniera attiva e concreta i ragazzi prossimi alla patente, per favorire una cultura della mobilità che aiuti a mantenere contenuta la tendenza tutta italiana a un uso smodato dell’automobile», sottolinea Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility.
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