La crisi mette d'accordo risparmio e turismo attivo

Sempre più italiani riscoprono il piacere di fare vacanze godendo del movimento. Una leva anche per l'economia.
05/07/2013
  • Margherita Martini

Immagine: 

Bambina in un parco avventura

L’estate è arrivata e una nuova tendenza sembra prendere sempre più piede, quella del "turismo attivo". Sarà forse complice la crisi e gli italiani che fanno i conti: secondo un recente sondaggio Confesercenti-Swg, saranno oltre cinque milioni le persone che non potranno andare in ferie, mentre chi comunque ci va, cerca di spendere meno (la spesa media pro capite è passata da 1056 euro nel 2008 ai 961 nel 2013). Ecco, allora, che tra chi può ancora programmare qualche giorno fuori casa comincia a prevalere una certa attenzione nella scelta della meta. E quindi: vacanze low cost, mete green, uso di mezzi ecologici e sostenibili a contatto con la natura, come l’andare a piedi o in bicicletta per spostarsi e muoversi. 

Questo nuovo modo di concepire le vacanze sembra essere l’ideale per chi vuole abbinare la villeggiatura al benessere fisico. Il turismo attivo, oltre a favorire la sostenibilità ambientale, promuove infatti stili di vita salutari e rappresenta una formula vincente perché flessibile ed eterogenea: può infatti accontentare più gusti, attitudini diverse e si adatta ai turisti di ogni età.

Le scelte dei vacanzieri 
Il sondaggio Confesercenti-Sg ci dice che insieme alla tendenza ad anticipare il periodo (giugno e luglio cominciano a contendere il primato ad agosto) si nota anche una certa tendenza a privilegiare mete alternative: è vero il mare è preferito ancora dal 50% dei vacanzieri (e la montagna mantiene il suo 12-15% di affezionati), ma sempre di più la scelta premia i luoghi dove è possibile muoversi. Oltre ai classici sport estivi già consolidati (come la vela, il kayak, il diving), rientrano in questa tipologia vacanziera anche l’escursionismo, il nordic walking, il bird wacthing, il velatrek, l’asinotrek, il bimbotrek (viaggi a piedi dedicati ai bimbi, accompagnati da asinelli). 

Ma la novità più affermata sembrano essere i parchi avventura, già da tempo diffusi tra i turisti del Nord Europa. Adulti e bambini possono svagarsi in questi parchi divertimento in cui si fonde attività ludica, esperienza formativa e pratica sportiva. Detti anche percorsi acrobatici in altezza, i parchi avventura sono costituiti da percorsi tra gli alberi, a diverse quote da terra. Con l’aiuto di liane, ponti tibetani, reti e passerelle, cavi e carrucole tirolesi è possibile passare da un albero all’altro superando ostacoli diversi. Ma la sicurezza prima di tutto: per poter accedere ai percorsi è obbligatorio indossare un'apposita imbragatura e seguire una lezione teorico-pratica condotta da istruttori specificatamente formati. Inoltre, i percorsi sono differenziati per difficoltà: i livelli di abilità, per convenzione, vengono contraddistinti con colori come si fa con le piste da sci (verde, blu, rosso e nero).

Una conferma della diffusione delle vacanze attive viene anche dal mercato dei cofanetti regalo che, oltre a week-end di relax e a esperienze enogastronomiche, offrono anche pacchetti avventura e sport. Bunjee-jumping, paracadutismo, parapendio, sport acquatici, rafting, catamarano, canyoning sono alcune  delle idee regalo più ricercate per una vacanza all'insegna del movimento. 

A piedi per motivi di fede
A far muovere le economie locali c’è poi da sempre anche il turismo religioso che, con i pellegrinaggi, si inserisce pienamente nel filone del turismo attivo. Le  antiche vie dei pellegrini medioevali sono diventate nel tempo veri e propri percorsi turistici, frequentati dai moderni globe trotter a piedi. L'ormai celeberrimo Cammino di Santiago de Compostela è oggi considerato una meta obbligatoria per gli amanti del trekking. È necessaria infatti una certa preparazione fisica per percorrere i circa 30 km al giorno previsti dal pellegrinaggio europeo. Oltre al Cammino, un altro itinerario molto battuto dai turisti è la Via Francigena che da Canterbury in Inghilterra, attraversava Francia e Svizzera prima di entrare in Italia alla volta di Roma. Spiritualità religiosa, curiosità culturale, voglia di stare a contatto con la natura e di fare un po’ di movimento sono alcuni dei motivi che spingono molte migliaia di persone, ogni anno a percorrere a piedi o in bicicletta le antiche strade pellegrine, dichiarate dal Consiglio d’Europa itinerari culturali europei.

Ci sono poi anche la storia e la scienza a far da motore ai curiosi che non hanno paura di muoversi un po’. Dall’Alto Adige alla Sila, con qualche passeggiata, sono diversi i posti in cui si possono ripercorrere e visitare i labirintici camminamenti e trinceramenti delle guerre mondiali o gli itinerari escursionistici che conducono a visitare i vulcani del nostro Paese.

E, camminando, l'economia riparte
Il turismo attivo porta con sé un potenziale finanziario  non trascurabile: infrastrutture di accoglienza, sistemi di trasporto, ristorazione sono solo alcuni degli aspetti strettamente connessi a questa modalità di trascorrere le vacanze. Un esempio viene dalla Scozia dove l’organizzazione non governativa Transform Scotland, impegnata nel realizzare sistemi di trasporto ecologicamente sostenibili, ha pubblicato uno studio sul valore economico del cicloturismo (“The Value of Cycle Tourism”). L’indagine mostra che questo valore sarebbe già oggi pari a 239 milioni di sterline all’anno (circa 280 milioni di euro), ma il potenziale di crescita è ampio. Il totale è stato raggiunto sommando i benefici derivanti da quattro diversi tipi di contributi del cicloturismo all’economia: i soldi spesi dai cicloturisti in Scozia, l’organizzazione di eventi per la promozione del cicloturismo, la spesa in infrastrutture ciclistiche, i benefici per la salute in generale.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti, basta spulciare tra le iniziative locali per trovare centinaia di esempi alla portata di ognuno di noi.

 

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