Gravidanza e menopausa: gli effetti protettivi dell’attività motoria
- Milly Barba
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Era il 1985 quando, per la prima volta, l’American College of Obstetrician and Gynecologists (Agco) raccomandò alle donne incinte di praticare una moderata attività fisica. All’epoca le prove erano ancora scarse ma oggi, a distanza di quasi trent’anni, è una certezza: muoversi e fare sport è il modo migliore per mantenere un buon equilibrio psicofisico e prevenire eventuali problemi durante gravidanza e menopausa. Si tratta di due fasi importanti della vita di una donna, durante le quali il corpo va incontro a cambiamenti significativi che coinvolgono l’intero organismo, non solo la sfera riproduttiva. Legati a falsi miti, spesso questi due momenti sono vissuti come uno stato patologico e affrontati con timore. Le donne tendono a comportarsi con eccessiva cautela e adottare stili di vita poco salutari, mettendo al bando l’attività fisica.
Fa bene alla mamma e al bebè
E invece è proprio l’esercizio la “terapia” più indicata per mamma e figlio: è determinante per prevenire la comparsa di malattie legate alla dolce attesa come l’ipertensione arteriosa, il diabete gestazionale e i problemi muscolo-scheletrici dovuti all’aumento di peso. Ma non è tutto. A giovarne, infatti, sarebbero gli stessi neonati. Lo conferma un recente studio, condotto dall’Università di Montreal e presentato al congresso Neuroscience 2013 di San Diego: 20 minuti di moderato esercizio fisico tre volte a settimana durante la gravidanza permettono al cervello del neonato di svilupparsi in modo più rapido. Secondo Dave Ellemberg, docente a capo del team di ricerca, «i risultati ottenuti dovrebbero incoraggiare le madri a condurre una vita attiva, dato che un po’ di movimento può fare la differenza per il futuro dei propri figli».
È lo sport la vera terapia
Ma tenersi in forma è utile anche in menopausa. Vampate di calore, aumento di peso e insonnia; e ancora: ipertensione, aumento dei livelli di colesterolo e cambi repentini d’umore. Questi sono solo alcuni dei disturbi che caratterizzano la menopausa, passaggio fisiologico della vita di ogni donna, spesso però vissuto come una vera e propria condizione patologica. Per controllarli, il ricorso a una terapia a base di ormoni (estrogeni, accompagnati a volte anche da progestinici) pare quasi d’obbligo. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che lo sport può aiutare molto. È provato, infatti, che l’attività fisica costante previene la riduzione della densità ossea, principale causa di osteoporosi nelle donne in menopausa. Inoltre, riduce il rischio di sviluppare il cancro al seno e contrarre malattie cardiovascolari o croniche, come il diabete. A confermarlo è Michael D. Brown, docente al Temple University’s College of Health Professions di Philadelphia e coautore di uno studio pubblicato sul Journal of Women and Aging. Insieme al suo team, il ricercatore ha provato gli effetti benefici del movimento sia sulle donne sotto cura ormonale, sia su coloro che non assumevano farmaci. «Lo sport è una potente terapia», ha dichiarato Brown. «Non è difficile, non è mai troppo tardi e si può comunque iniziare in modo soft, sotto la guida del proprio medico di base».
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